Caratteristiche della Malvasia delle Lipari
Un estratto dal disciplinare di grandissimo interesse per gli appassionati di vini:
-base ampelografica dei vigneti: i vitigni idonei alla produzione del vino in questione, sono quelli
tradizionalmente coltivati nell’area geografica considerata; la Malvasia di Lipari e il Corinto Nero.
La Malvasia di Lipari è una cultivar appartenente al gruppo delle Malvasie, antichi vitigni di
discussa origine. Il nome deriva dalla città greca del Peloponneso Monembasi, Menemvasia o
Monovaxia (cioè porto con una sola entrata).
Per quanto riguarda l’origine della Malvasia attualmente diffusa nelle isole Eolie, si possono
formulare alcune ipotesi:
-il vitigno potrebbe essere stato introdotto dai Micenei, che nel XVI-XIV sec. a.C. ebbero stretti
rapporti con le popolazioni dell’arcipelago eoliano;
-la cultivar potrebbe essere stata introdotta , insieme ad altre, da Greci Cnidi che nel 1580 a. .C.
colonizzarono le isole Eolie.
Cupani la descrive nel suo Hortus Catholicus con il nome di Malvagia. Notizie della sua
coltivazione ci vengono dal barone Mendola (1868) che ne esalta il vino “color di zecchino,
profumato, soave e gagliardo, che più invecchiando in bottiglia più migliora…”
Il Corinto Nero è un vitigno originario della Grecia, presente in tutto il Mediterraneo.
Cupani lo descrive nel suo Hortus Catholicus e nel Panphyton Siculum e parla di Corinto appassito
al sole indicandolo come “Passulina del nostro regno”
- le forme di allevamento, i sesti d’impianto e i sistemi di potatura sono quelli tradizionali della
zona e comunque atti a conferire alle uve ed al vino derivato le specifiche caratteristiche di qualità.
La vite veniva coltivata a pergolato molto basso (50-60 cm dal suolo) ; e la struttura di legno e
canne veniva fatta utilizzando essenze arboree locali tipiche della macchia mediterranea.
Oggi si è diffusa molto anche la controspalliera più o meno bassa con impianti di media fittezza
(5.000-6000 piante per ettaro) per ovviare alla forte ventosità tipica delle isole.
La coltivazione del vitigno Malvasia di Lipari richiede molta diligenza e cura per ottenere un buon
prodotto: una potatura adeguata alle caratteristiche genetiche della cultivar (scarsa fertilità delle
gemme basali).
I vigneti, nelle zone di forte pendenza, vengono coltivati, fin dai tempi più antichi, su caratteristici
terrazzamenti contenuti da muretti a secco di pietra lavica che rendono unico un paesaggio singolare
ed affascinante.
L’importanza della presenza delle terrazze è data dal fatto che la loro funzione e il loro valore si
estende ad aspetti che vanno oltre quello di puro contenimento del terreno per la creazione di nuove
aree coltivabili. Di particolare interesse risulta il ruolo giocato ai fini del rallentamento delle acque
superficiali, nella difesa dagli agenti erosivi del suolo dei terreni denudati della vegetazione naturale.
- le pratiche relative all’elaborazione dei vini, sono quelle tradizionalmente consolidate in
zona. La tipologia passito prevede una raccolta dell’uva sovramatura, selezione dei grappoli ed
eliminazione degli acini guasti, appassimento naturale al sole su graticci di listarelle di canne
(“canizzi”) per 10-15-20 giorni, spremitura dei grappoli appassiti, fermentazioni lunghe a
temperatura controllata in recipienti di piccola capacità.
B) Informazioni sulla qualità o sulle caratteristiche del prodotto essenzialmente o esclusivamente
attribuibili all'ambiente geografico.
I vini di cui al presente disciplinare presentano, dal punto di vista analitico ed organolettico,
caratteristiche molto evidenti e peculiari, che ne permettono una chiara individuazione e
tipicizzazione legata all’ambiente geografico.
Si tratta di ottimi vini dolci da dessert e/o da meditazione con un odore aromatico caratteristico, un
sapore dolce-aromatico, vellutato, armonico, morbido, dolce ma non stucchevole con grande
armonia e persistenza. Pastena (1999) insigne studioso della vitivinicoltura siciliana lo ha definito
vino dal “bouquet particolare, raffinato, unico di gran classe”. Andrea Gabbrielli (2004) “un vino
prezioso ed unico, di rara fragranza ed intensità”.
C) descrizione dell'interazione causale fra gli elementi di cui alla lettera A) e quelli di cui alla lettera
B).
Le particolari condizioni climatico-ambientali, la tessitura e la struttura chimico-fisica dei terreni
interagiscono in maniera determinante con la coltura della vite, contribuendo all’ottenimento delle
peculiari caratteristiche fisico-chimiche ed organolettiche dei vini della DOC “Malvasia delle Lipari”.
Si tratta infatti di ambienti particolarmente vocati ad una vitivinicoltura di qualità.
L’uva della Malvasia delle Lipari matura tra la prima e la seconda decade di settembre ma viene
raccolta in avanzato stato di maturazione.
La millenaria storia vitivinicola di questo territorio, dall’epoca greca fino ai giorni nostri è la generale
e fondamentale prova della stretta connessione ed interazione esistente tra i fattori umani e la qualità e
le peculiari caratteristiche dei vini della DOC “Malvasia delle Lipari”. Ovvero è la testimonianza di
come l’intervento dell’uomo nel particolare territorio abbia, nel corso dei secoli, tramandato le
tradizionali tecniche di coltivazione della vite ed enologiche, le quali nell’epoca moderna e
contemporanea sono state migliorate ed affinate, grazie all’indiscusso progresso scientifico e
tecnologico, fino ad ottenere i rinomati vini “Malvasia delle Lipari”, le cui peculiari caratteristiche
sono descritte all’articolo 6 del disciplinare.
Disciplinare completo